Si narra che in Cina esista una varietà di bambù davvero singolare.
Rielaboro qui sotto quello di cui sono venuto a conoscenza una decina di anni fa.
È una giornata di sole nel lontano oriente e un contadino è intento a lavorare la terra per poi posizionare attentamente alcuni semi nel terreno. Li annaffia accuratamente e tiene sotto controllo la situazione giorno dopo giorno. Una volta eseguite tutte le attività necessarie dovrà solo attendere, augurandosi di aver fatto un ottimo lavoro. Il bambù ha bisogno di luce solare, di devozione, di acqua, di cure e nutrimento. Via le erbacce, qualche fertilizzante di tanto in tanto e un terreno ben annaffiato saranno gli ingredienti che permetteranno al nostro contadino di vedere crescere la propria pianta.
Soddisfatto del proprio lavoro, rimane in attesa. È trascorso un anno dalla semina ma non sembra accadere nulla, dal terreno non vede spuntare nessuna pianta.
Comincia così il secondo anno e il contadino continua imperterrito con il suo lavoro certosino, impaziente di vedere quelle piante così affascinanti, slanciate e resistenti, che potranno consentirgli di sostentare la propria famiglia.
Anche durante il secondo anno però sembra non accadere nulla. Il contadino, ormai giunto al terzo anno, ha speso tantissimo tempo, faticato molto e impegnato parecchio denaro. Il fallimento sembra ormai vicino. Il quarto anno infatti sopraggiunge senza alcuna novità. Soltanto durante il quinto anno, come una benedizione, spunta dalla terra la cima del primo stelo e il contadino può tirare finalmente un sospiro di sollievo. A questo punto si rende conto con suo grande stupore che il bambù cresce a un ritmo spaventoso, più di dieci metri all’anno! Un risultato davvero impressionante e inaspettato. Il contadino si interroga sulla situazione, chiedendosi se la pianta non sia cresciuta prima per qualche suo precedente errore o altro. La risposta è chiaramente no: il rapido sviluppo in superficie era solo il frutto del duro lavoro degli anni precedenti, infatti per ben cinque anni il bambù si stava sviluppando di nascosto sotto il terreno: prodigiose radici si stavano formando per permettere allo stelo di poter vedere la luce e puntare poi dritto verso il cielo con la sua cavalcata inarrestabile.
Il bambù cinese ci regala un grande insegnamento: non è detto che, quando non vediamo nulla di tangibile, non ci sia un importante processo in atto. Questo vale sia per le cose positive, come la crescita di una nuova vita, sia per quelle negative, come ad esempio una persona che porta avanti cattive abitudini per anni senza apparentemente sentirne le conseguenze, pagando poi le inesorabili conseguenze.
Conobbi per la prima volta la storia del bambù cinese leggendo un libro di Tiziano Terzani (credo fosse "In Asia" oppure "Un indovino mi disse"), del quale vi riporto una frase che mi ero segnato:
"Il bambù cinese è una pianta molto particolare, dopo che metti il seme in terra per 5 anni non vedi niente. In questi anni dal seme crescono le radici, sempre più lunghe, che si sviluppano sia in verticale che in orizzontale. Dal quinto anno in poi il bambù sbuca e cresce esponenzialmente per 25 anni raggiungendo altezze straordinarie". La storia del bambù è a mio parere straordinaria poiché ci insegna che alcuni cambiamenti bruschi o addirittura istantanei possono essere il risultato di una lenta evoluzione che non riusciamo a percepire ad occhio ma che in fondo esiste! Ci sono diversi ambiti ai quali possiamo accostare questa storia. Pensiamo all’istruzione ad esempio, e a come alcuni bambini avanzino in modo costante e regolare, mentre altri sembrino impantanarsi e restare indietro. Tuttavia fra loro ci sono dei “bambini bambù” che, giunti a uno stadio impercettibile di sviluppo interiore, poi fanno passi da gigante recuperando l'apparente ritardo e magari superando i propri compagni. In generale i cambiamenti che colpiscono la nostra psiche, l’anima e lo spirito avvengono in prevalenza alla maniera del bambù, così all’improvviso accediamo a un nuovo livello di coscienza che ci permette di andare avanti nella vita con una nuova consapevolezza.
Al di là del principio del bambù cinese, quello che dobbiamo sapere è che nulla di quello che facciamo va perduto. Qualsiasi sforzo presto o tardi produce un risultato, anche se nella maggior parte dei casi non è possibile sapere in anticipo quando e in che maniera accadrà.
In un’epoca storica in cui regna il culto dell’immediatezza, del “tutto e subito senza sforzi”, la storia del bambù cinese ci ricorda quanto sia importante il valore della perseveranza, del lavoro a lungo termine, del rifiuto a rassegnarsi. Tanti anni fa imparai questa importante lezione dall'immenso Tiziano Terzani. Se sono qui oggi a condividere con voi questa bella storia e se posso sentirmi entusiasta per il percorso intrapreso e per quello che sto diventando, è anche grazie a lui. Non diamo nulla per scontato. Seminiamo, pazientiamo...arriverà il giorno in cui libereremo tutta l'energia accumulata!
Sempre avanti!
Che gioia, life is beautiful! Andre
Il testo qui sopra è stato rielaborato e reinterpretato partendo dalle seguenti fonti: Tiziano Terzani e Luca Mazzucchielli.
Bravo Andre,
ogni tanto è bello ricordare il valore della pazienza. tutti i piccoli o grandi passi, gli sforzi e i sacrifici che facciamo oggi saranno le fondamenta per il nostro ”io” di domani”
😘