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5 errori comuni fra i fotografi di paesaggio

Aggiornamento: 26 feb

Questo mese voglio portare alla luce alcuni errori che, dopo anni di viaggi fotografici in giro per il mondo, ho constatato essere fra i più comuni e diffusi tra gli appassionati di paesaggistica.

Quando ci si trova sul campo spesso si rischia di rimanere attoniti dinnanzi alla bellezza della natura e, a volte, qualcosa va storto...ma che cosa?


  1. Essere focalizzati esclusivamente sull' "obiettivo di giornata": sicuramente uno degli errori più comuni è quello di mettersi lo zaino in spalla e di partire a testa bassa con in mente un solo obiettivo, come ad esempio un tramonto dinnanzi a una montagna iconica, una scogliera o un qualsiasi paesaggio diciamo "preconfezionato". È sicuramente normale e giusto avere obiettivi ben precisi o sogni da realizzare, chi non vorrebbe fotografare un incredibile tramonto inquadrando le 3 Cime di Lavaredo, il Monte Kirkjufell in Islanda, il Fitz Roy o qualsiasi altra celeberrima montagna? A volte però le cose non vanno come crediamo...il meteo è sempre pronto a stupirci, in tutti i sensi. Lungo il percorso che ci avvicina al nostro obiettivo di giornata le possibilità fotografiche potrebbero essere straordinarie, basta saper osservare e dare una possibilità anche a dettagli o paesaggi "secondari", che potrebbero aiutarci a raccontare una storia davvero personale, oserei dire unica. Nel moderno mondo dei social media le location "classiche" e più iconiche ormai spopolano, si tende a volte ad avere il rigetto verso alcune inquadrature specifiche, viste e riviste. Questo non dovrebbe scoraggiarci ma, al contrario, rappresentare un enorme stimolo. Fa sicuramente parte del viaggio e dell'esperienza trovarsi dinnanzi a location iconiche o a "paesaggi da cartolina", sono il primo a dirlo. Non dimentichiamoci però che la cosa più preziosa che abbiamo è la possibilità di raccontare una storia speciale, che è nostra e solo nostra.

    Una visuale classica del Parque Nacional Torres del Paine, in Patagonia. Chi non vorrebbe realizzare un'immagine del genere, seppur classica? Quando le condizioni meteo vanno oltre l'immaginabile ed enfatizzano un paesaggio iconico è più che giusto dedicarci del tempo!
    Una visuale classica del Parque Nacional Torres del Paine, in Patagonia. Chi non vorrebbe realizzare un'immagine del genere, seppur classica? Quando le condizioni meteo vanno oltre l'immaginabile ed enfatizzano un paesaggio iconico è più che giusto dedicarci del tempo!
    Altre volte, quando il meteo non sembra aiutarci, il fotografo tende a rattristarsi. Grosso errore! La natura non delude mai e dobbiamo solo essere disposti a cambiare il nostro modo di vedere le cose, entrando in sintonia con il paesaggio che è pronto a comunicare con noi. Avremmo voluto fotografare il paesaggio iconico ma il meteo non ci favorisce? Nessun problema, cambiando visione e spesso anche obiettivo fotografico (lente), ci rendiamo conto che tutt'attorno abbiamo un ambiente spesso ricco di possibilità fotografiche ed espressive. Il paesaggio iconico potrà attendere mentre noi avremo una grande occasione di crescita, indipendentemente dal risultato finale.
    Altre volte, quando il meteo non sembra aiutarci, il fotografo tende a rattristarsi. Grosso errore! La natura non delude mai e dobbiamo solo essere disposti a cambiare il nostro modo di vedere le cose, entrando in sintonia con il paesaggio che è pronto a comunicare con noi. Avremmo voluto fotografare il paesaggio iconico ma il meteo non ci favorisce? Nessun problema, cambiando visione e spesso anche obiettivo fotografico (lente), ci rendiamo conto che tutt'attorno abbiamo un ambiente spesso ricco di possibilità fotografiche ed espressive. Il paesaggio iconico potrà attendere mentre noi avremo una grande occasione di crescita, indipendentemente dal risultato finale.

  2. Esporre a sinistra (o "per l'LCD"): un approccio molto comune e nel quale anche fotografi più esperti a volte cadono, è quello di esporre troppo a sinistra, in modo da avere una foto "a schermino" che ci aggradi maggiormente. Dando per scontato che il consiglio è sempre e comunque quello di scattare in raw (sebbene non sia nel modo più assoluto obbligatorio), esporre a destra ossia a favore delle alte luci dovrebbe essere la routine (vedi sotto).


    Ecco un esempio di esposizione corretta, a destra e senza bruciare le alte luci (l'istogramma non tocca il lato destro del rettangolo = no luci bruciate)
    Ecco un esempio di esposizione corretta, a destra e senza bruciare le alte luci (l'istogramma non tocca il lato destro del rettangolo = no luci bruciate)

    Dovremmo sempre essere in grado di tornare a casa con dei file ricchi di informazioni, della massima qualità possibile. Per farlo dovremmo quindi cercare di ottenere immagini che siano le più chiare possibili, ovviamente senza bruciare le alte luci (perdita di informazioni) sebbene esse possano apparire meno appetibili osservando lo schermino. È utile ricordare che l'immagine che vedete sull'LCD della vostra fotocamera è in realtà un jpg ed è difficile valutare la qualità di una foto guardando esclusivamente lo schermo, tenendo anche in considerazione le condizioni ambientali esterne e quindi la luce riflessa (con il mirino elettronico le cose cambiano, dato che abbiamo la possibilità di riguardare gli scatti guardando all'interno del mirino). Esporre a destra diventa cruciale, per poi avere la possibilità di lavorare al meglio i nostri lavori in post produzione.

  3. F.O.M.O (fear of missing out): in realtà qui esaspero un po' il concetto, con l'intento di rendere chiaro quello che a volte succede o perlomeno è successo sul campo a molti di noi! Per F.O.M.O si intende una patologia che può portare a una preoccupazione compulsiva riguardo alla perdita di un'opportunità di interazione sociale. Se trasferiamo la cosa nel mondo della fotografia, potremmo coniare un nuovo acronimo ossia F.O.M.P ossia fear of missing a picture :D A volte siamo talmente eccitati dinanzi a un paesaggio che vorremmo coglierne ogni singolo aspetto. Cominciamo quindi a muoverci, presi da iperattività, talvolta in maniera sgraziata rischiando anche di far cadere l'attrezzatura nella foga di dover fotografare :D Sicuramente non è facile contenersi (ed è bello così!), abbiamo la fortuna di vivere ed esplorare luoghi talmente straordinari che, in un certo senso, vorremmo geo mapparli! Ma non ce n'è bisogno in realtà. Il consiglio è quello di ammirare, di godersi il panorama e infine di ascoltarsi dentro. Così facendo una porzione di paesaggio sarà in grado di attirarci maggiormente e noi potremo instaurare un vero e proprio rapporto personale con esso. Da lì nascerà la nostra o le nostre foto! Meglio 1 foto straordinaria ed irripetibile di 2 foto eccellenti. Meglio 3 foto eccellenti di 10 foto buone. Meglio 10 foto buone di 30 foto mediocri. E così via!

  4. Pensare a un unico formato: il nostro compito dovrebbe essere quello di trovare la combinazione migliore per rappresentare al meglio un paesaggio, un dettaglio o un'interpretazione artistica dello stesso. La nostra fotocamera vede in 3:2, in 4:3, in 1:1? Questo non vuol dire nulla. Premesso che quasi tutte le fotocamere ormai hanno la possibilità di simulare formati diversi (basta entrare nel menù e scegliere il formato prediletto, per simulare un jpg con l'aspect ratio preferito), è un errore dare per scontato che un'immagine di paesaggio debba avere un formato di 3:2, se ad esempio scattiamo con reflex. A volte in fase compositiva facciamo fatica a trovare la quadra dinnanzi a un paesaggio, che sembra a volte non funzionare. È più che plausibile. Troppi elementi o distrazioni, poca tridimensionalità e così via. Dovremmo provare a liberarci dai vincoli e di immaginarci altre possibilità. La tela di un pittore non è sempre rettangolare, panoramica o quadrata, può cambiare. Vale la pena sperimentare e farsi stupire...questo piccolo suggerimento potrà sembrare banale ma a volte può rivelarsi rivoluzionario! Pensare già sul campo a un formato alternativo ci potrà ispirare e rendere immediatamente più creativi. Provateci anche con il vostro smartphone e capirete immediatamente! Qui sotto qualche esempio di paesaggio "fuori formato".


    Formato 1:1
    Formato 1:1
    Formato "portrait" 2:3 , solitamente associato ai ritratti
    Formato "portrait" 2:3 , solitamente associato ai ritratti
    Formato cinematografico 16:9
    Formato cinematografico 16:9

  5. Focus sulle nuvole e non sulla luce: è molto comune farsi distrarre dalla presenza di nuvole in cielo, pensando che siano necessarie per realizzare un'immagine di paesaggio valida. Si tende infatti a "riempire il frame", come si dice in gergo. D'altronde si sa, i cieli sgombri sono spesso considerati "noiosi" e sono il primo a pensarlo. In molti casi però è la luce a fare la differenza. Dovremmo quindi dare la priorità alla luce, alla composizione dell'immagine, piuttosto che a "semplici nuvole" (salvo eccezioni ovviamente). È possibile testimoniare un'alba o un tramonto spettacolare ovunque, persino dal balcone di casa, in città e così via. I paesaggi che ci stanno di fronte invece no, è quindi importante andare oltre la presenza o meno di nuvole (che a volte certamente aiutano ma possono anche distrarre!) focalizzandosi maggiormente sull'incidenza e sulla qualità della luce che incide il paesaggio. Pensateci, a volte persino un bellissimo arcobaleno può essere poco attraente in foto per via della sua posizione...e quindi non è obbligatorio fotografarlo! Sappiamo però che quando c'è un arcobaleno la luce tutt'attorno è straordinaria, quindi sta a noi liberarci di questa "distrazione" e con freddezza catturare un qualcosa di unico, evitando di rimanere in un certo senso accecati.


Un esempio di cielo senza nuvole. In questo caso un cielo completamente pulito può aiutare a rendere l'immagine più pulita, decontestualizzata e surreale. La luce incisiva dell'ora blu (proveniente da destra) fa il resto.
Un esempio di cielo senza nuvole. In questo caso un cielo completamente pulito può aiutare a rendere l'immagine più pulita, decontestualizzata e surreale. La luce incisiva dell'ora blu (proveniente da destra) fa il resto.
Un altro caso di cielo sgombro da nuvole, semplicemente perfetto per questa scena: focus totale sulla straordinaria luce pre alba, che enfatizza oltremodo l'incredibile condizione invernale presente.
Un altro caso di cielo sgombro da nuvole, semplicemente perfetto per questa scena: focus totale sulla straordinaria luce pre alba, che enfatizza oltremodo l'incredibile condizione invernale presente.
Se il cielo sgombro non funziona basta semplicemente avere il coraggio di non includerlo! Personalmente amo le immagini decontestualizzate e senza cielo. Quando c'è la luce, c'è tutto!
Se il cielo sgombro non funziona basta semplicemente avere il coraggio di non includerlo! Personalmente amo le immagini decontestualizzate e senza cielo. Quando c'è la luce, c'è tutto!

Spero che questo breve articolo vi possa tornare utile e se desiderate più contenuti di questo tipo non dovete far altro che farmelo sapere, per me sarà un piacere proporre altre riflessioni fotografiche ;)

Ci vediamo presto nel mondo, vi mando un abbraccio!

Andre

 
 

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